Con una legge approvata lo scorso 12 aprile, la Regione Lombardia ha istituito il riconoscimento “Locale da ballo storico”, da conferirsi alle imprese di intrattenimento da ballo aventi sede operativa sul territorio della Regione, che rappresentano una testimonianza storica e di tradizione per il territorio lombardo, anche per il loro riconosciuto valore nel settore turistico, con almeno 25 anni di attività.
“La storicità dei locali da ballo – ha affermato a margine dei lavori d’Aula Roberto Cominardi, Presidente SILB-FIPE Milano– è fondamentale per due motivi. Il primo è che questi luoghi sono la nostra memoria, rappresentano l’identità di un territorio. Il secondo è un ‘certificato di qualità’: l’attività continuativa per almeno 25 anni è la dimostrazione che quell’impresa lavora bene, con attenzione verso i clienti e la comunità nella quale è inserita”.
La medesima legge ha stabilito sostegni economici alle imprese da ballo e garanzie per un divertimento sano per le famiglie. Questi in buona sostanza i cardini della legge sugli “Interventi per la valorizzazione delle imprese di intrattenimento da ballo e istituzione del riconoscimento ‘Locale da ballo storico’”, approvata oggi dal Consiglio regionale con 62 voti favorevoli ed un astenuto.
“La legge nasce da un’esigenza precedente alla pandemia – spiega la relatrice Claudia Carzieri di Forza Italia – L’obiettivo, d’intesa con Confesercenti Lombardia e, in particolare, SILB-FIPE, l’associazione di rappresentanza dei locali di intrattenimento, è quello di arginare il fenomeno dell’abusivismo. Con questa legge, la prima in Italia, vogliamo tutelare gli imprenditori seri, chi lavora nel settore del divertimento rispettando le regole, chi investe nella sicurezza dei propri locali, chi sostiene campagne di comunicazione contro l’abuso di alcolici, l’uso di sostanze stupefacenti e per la prevenzione degli incidenti stradali. Questa è una legge ‘etica’, nel senso che intende sostenere le imprese che sanno di avere una responsabilità sociale e lavorano con questa consapevolezza”.
Sono quattro i cardini della legge: la promozione e la diffusione della cultura del divertimento sicuro; l’attivazione di percorsi di formazione per il personale che lavora nel settore dell’intrattenimento; l’aggiornamento degli impianti, degli arredi e della dotazione tecnologica dei locali; lo sviluppo dell’attrattività del territorio lombardo nel settore turistico.
Sono quattro i cardini della legge: la promozione e la diffusione della cultura del divertimento sicuro; l’attivazione di percorsi di formazione per il personale che lavora nel settore dell’intrattenimento; l’aggiornamento degli impianti, degli arredi e della dotazione tecnologica dei locali; lo sviluppo dell’attrattività del territorio lombardo nel settore turistico.
I numeri del comparto. Il settore delle imprese da ballo e delle arti varie conta più di 5.200 attività in tutta Italia e la Lombardia è la Regione che ne ospita il maggior numero, l’11,7% sul totale delle 2.743 imprese iscritte, nel 2020, alla Camera di Commercio. Il comparto ha un giro di affari annuo pari a circa 723.418 milioni di euro, di cui oltre il 30% generato dalle regioni del Nord Ovest. Le imprese da ballo e delle arti varie generano, nella sola Lombardia, un fatturato annuo di 139.891 milioni di euro, pari al 60% del volume d’affari del Nord Ovest ed il 20% di quello italiano. Prima della pandemia complessivamente l’occupazione nel settore contava oltre 50mila addetti, 7.500 dei quali in Lombardia, soprattutto giovani e con contratti a termine e stagionali (il 54%). La chiusura prolungata delle attività dovuta alla pandemia da Covid-19 ha provocato una contrazione dei lavoratori dipendenti in questo comparto di oltre 3mila unità rispetto al 2019, pari al 57,4% del totale. Solo nella nostra Regione si stima una perdita di poco meno di 600 lavoratori dipendenti. Inoltre, l’attuale situazione emergenziale ha portato alla chiusura, nel solo 2020, di 27 imprese lombarde nel settore dell’intrattenimento. L’attrazione del comparto pesa tra il 5% e l’8%, sull’indotto turistico: la maggior concentrazione di tale incidenza si riscontra nella zona dei laghi (soprattutto Lago Maggiore e Lago di Garda) con un 5%-6% di indotto e nella città metropolitana di Milano dove si aggira tra l’8 e 10%.
Nella foto d’apertura: foto di gruppo la delegazione i gestori dei locali lombardi affiliati al SILB FIPE durante il loro incontro in Regione Lombardia